La ragade anale è una ferita o meglio una fissurazione del bordo anale che nelle fasi iniziali può provocare lievi fastidi come prurito o bruciore anale. Nella fase acuta, conclamata, i sintomi più frequenti sono rappresentati dal Dolore anale che si acuizza dopo la defecazione e che può perdurare per molte ore sino all’intera giornata e dal Sanguinamento.
È frequente in persone che soffrono di stitichezza e che emettono feci dure e voluminose, oppure in pazienti che presentano una diarrea persistente. La causa scatenante è spesso dovuta al passaggio nel canale anale di una grande quantità di feci oppure di feci dure e secche, come ad esempio dei fecalomi.
L’ipertono anale, soprattutto dello sfintere interno, gioca un ruolo predominante nell’instaurarsi di una ragade anale. I sintomi principali di questa patologia sono:
• Bruciore Anale: provocato, in fase iniziale, dall’esposizione degli strati profondi del canale anale al passaggio delle feci.
• Prurito anale: è determinato dalla perdita involontaria di muco anale, che con il suo Ph acido determina l’irritazione della cute perianale.
• Dolore Anale: Associato all’ipertono sfinteriale che si instaura per la lacerazione della tonaca sotto-mucosa e muscolare del canale anale, che dà luogo alla fissurazione. Il dolore si fa sempre più intenso specialmente dopo la defecazione. Andare al bagno diventa un vero incubo. Il soggetto affetto da ragade cerca di non andare al bagno per non scatenare le crisi dolorose. Il dolore solitamente insorge durante e dopo la defecazione e si protrae da pochi minuti ad alcune ore. Alla base sembra esservi uno spasmo riflesso dello sfintere dell’ano che il paziente mette in atto per difendersi dal fastidio.
• Sanguinamento: E’ direttamente connesso all’ulcerazione della mucosa anale, e si può verificare sia sontaneamente che dopo l’atto defecatorio.
La sede più frequente (circa il 90%) è la linea mediana posteriore, nella restante percentuale sono comprese altre sedi nel canale anale.
L’anamsesi del paziente e una visita proctologica specialistica, effettuata con esplorazione rettale e/o con anoscopia evidenzia la patologia ragadiforme.
Importante è effettuare una Diagnosi Differenziale con altre patologie del tratto retto- anale, ricercando sintomi che a volte non sono propi della patologia ragadiforme. Spesso una Ragade Anale può celare una fistola perianale, che presenta il suo orificio interno a livello della ragade anale stessa. Pertanto è importante effettuare un’ecografia transrettale con sonda rotante a 360°-3D per escludere la presenza contemporanea di una fistola perianale misconosciuta. Importante, inoltre, è non trascurare un sanguinamento anale che potrebbe essere un “campanello di allarme” di patologie più gravi come ad esempio un tumore del colon-retto.
Può essere risolutiva se effettuata precocemente.
Almeno il 70% delle ragadi anali guarisce con l’ausilio di particolari creme (l’applicazione di pomate contenenti nitroglicerina tra lo 0,2% e lo 0,4%), o con l’uso di dilatatori anali a caldo, e sempre con il rispetto di una dieta ad alto contenuto di fibre (frutta, verdura, cereali, etc.).