Emorroidi

La Terapia Chirurgica delle Emorroidi

cura-emorroidiUna tecnica chirurgica universalmente riconosciuta come quella in grado di risolvere tutta la patologia emorroidaria non esiste. La cura più idonea della malattia emorroidaria è strettamente connessa con il grado della malattia. La terapia chirurgica più idonea, deve inoltre garantire la guarigione, assicurando al tempo stesso la radicalità del trattamento, riduzione e/o assenza di complicanze e, una più rapida ripresa funzionale.

Possiamo, quindi, inequivocalmente affermare che i primi 2 gradi della patologia emorroidaria possano essere risolte quasi esclusivamente con una terapia igienico-alimentare-comportamentale, ove si escludano, anche, in questi gradi l’inorgenza di sintomatologia come il sanguinamento, il dolore ed il prolasso. In queste evenienze anche un II grado può e deve essere trattato con un approccio chirurgico, approccio per lo più esclusivamente affidato ad una tecnica chirurgica.

 

Le tecniche chirurgiche più adottate dalla maggioranza degli autori si distinguono in tre grandi gruppi:

  1. Emorroidectomie Aperte;

  2. Emorroidectomie Semichiuse e Chiuse;

  3. Correzione del Prolasso mucoso.

A questi 3 gruppi , oggi, si affianca  un’altra tecnica volta a trattare in modo prioritario i soggetti affetti da sanguinamento, indipendentemente dalla Classificazione della Malattia Emorroidaria.

  1. Emorroidectomia con THD

Intervento capostipite di questo gruppo è l’Emorroidectomia sec. Milligan Morgan, intervento descritto la prima volta nel 1937, ed ancora molto praticato da innumerevoli chirurghi. A questa tecnica di base, sono state apportate molte varianti, alcune validissime, di cui parleremo in seguito. L’intervento consiste nell’asportazione dei noduli emorroidari mediante l’uso delle forbici, con legatura alla base dei peduncoli emorroidari.

La tecnica consiste in una incisione a V partendo dalla cute perianale e prosegue con la dissezione della mucosa e del plesso artero-venoso sino alla linea pettinea;Di solito si effettua l’exeresi dei 3 pacchetti emorroidari principali, situati ad ore “3”, “7” e “11”,  si procede quindi, passando un punto trasfisso alla base del lembo scollato, all’altezza della linea pettinea, che viene annodato.

 

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All’asportazione di questi noduli, residuano delle ferite chirurgiche perianali, che per evitare infezioni, conseguenti al passaggio delle feci, vengono lasciate aperte per chiusura in seconda intenzione. Importante ed essenziale per evitare future complicanze, è il rispetto dei “ponti mucosi”, per evitare future stenosi.

 A volte, nei casi in cui esista un peduncolo accessorio, si procede sempre all’emorroidectomia con stessa tecnica del peduncolo, ma attuando la modifica proposta da Arnoux. A fine intervento, pertanto, i ponti mucosi di sicurezza, daranno l’aspetto di un trifoglio o di un quadrifoglio.

Oltre alla complicanza della stenosi, questa tecnica è gravata da un importante dolore post operatorio, si a causa delle ferite residue aperte, sia soprattutto conseguente del “tragitto” operatorio, che viene effettuato nella zona di mucosa innervata.

Questa tecnica, negli anni, è stata modificata utilizzando nella dissezione strumenti chirurgici diversi dalle classiche forbici introdotte da Milligan e Morgan, fra cui citiamo:

  • La lama di bisturi;
  • l’ Elettrocoaugulazione, sec. Philips, 
  • il Laser (CO2 o YAG Laser), 
  • gli Ultrasuoni ( Ultracision)
  •  la Radiofrequenza (LigaSure)

Noi ci soffermeremo sulla Tecnica effettuata con il LigaSureEmorroidectomia aperta, sec. Millagan e Morgan,  con LigaSure

 

 

Il LIGASURE è uno strumento a Radiofrequenza, che consente di tagliare e coagulare i tessuti in modo poco traumatico, mediante l’emissione di onde ad alta frequenza che vengono applicate sulle strutture anatomiche mediante un elettrodo chirurgico. Lo strumento riesce a “sigillare”, attraverso una sintesi diretta sui tessuti, vasi sino ad un calibro di 7 mm. A differenza del bisturi elettrico, tale strumento lavora a basse temperature, di solito inferiori ad 80°, e conseguentemente arreca un minimo danno tissutale,perché la propagazione termica nei tessuti circostanti è minima, senza creare necrosi. Con il Ligasure si ha una fusione permanente del collagene e dell’elastina presenti nella parete del vaso, sintetizzando il vaso interessato. Non è più necessario, pertanto, apporre un punto di sutura alla base del gavocciolo emorroidario. Per questo motivo, il taglio che si ottiene risulta molto delicato, privo di sanguinamento e di danni da calore ai tessuti circostanti.

I vantaggi  con l’utilizzo di questo strumento, sono legati a:

  • Riduzione del dolore post operatorio;
  • Più rapida guarigione delle ferite post operatorie;
  • Riduzione del sanguinamento post operatorio;
  • Riduzione dei tempi operatori