E’ una tecnica ecografica in grado di fornire informazioni importantissime nello studio della porzione terminale dell’intestino. Negli ultimi anni, la sua accuratezza diagnostica è migliorata mediante l’utilizzo della sonda endorettale a 360° con sonda rotante 2D/3D.
L’ecografia del canale anale e’ una tecnica semplice che fornisce dettagliate informazioni sull’anatomia sfinterica.
E’ una tecnica complementare per lo studio del pavimento pelvico insieme ad altre tecniche di tipo fisiologico quali manometria anorettale, elettromiografia e defecografia.
L’esame, condotto in decubito laterale sinistro, non necessità di alcuna preparazione intestinale. Viene eseguito inserendo nel canale anale una sonda rettilinea il cui trasduttore ruota meccanicamente a 360° così da ottenere una visualizzazione di tipo anatomo-fisiologico. Una volta inserita la sonda viene analizzato l’intero canale anale valutandone la porzione più profonda, l’intermedia e la più superficiale.
Viene valutata innanzitutto l’integrità degli strati muscolari. Possiamo rilevare le seguenti alterazioni:
• Anormalità dello sfintere interno: Comprendono danni di tipo traumatico o chirurgico. Vengono studiati gli aumenti o le diminuzioni del suo spessore. Aumenti dello spessore possono essere presenti anche nel dolore anale da proctalgia fugax, sindrome dell’ulcera solitaria del retto e nel caso di prolasso rettale. Diminuizione dello spessore si può riscontrare negli anziani, spesso causa di incontinenza.
• Anormalità dello sfintere esterno: Anche in questo caso di tipo traumatico o postchirurgico. Frequentemente il tipo di trauma che si accompagna a tali difetti è di tipo ostetrico (dall’episiotomia in primis).
• Importante nell’individuare le seguenti patologie: incontinenza; stipsi da Defecazione Ostruita; fistole/ascessi perianali; sindrome dell’ulcera solitaria del retto; prolasso rettale; dolore anle cronico idiopatico; ragadi anali